Insieme ad agricoltura e allevamento, nei più antichi villaggi sedentari dell’età neolitica nacquero anche i presupposti per una professione sin troppo attuale: quella del dentista. A questa conclusione è giunta un'équipe internazionale di antropologi e archeologi impegnati nello studio di una necropoli del Pakistan risalente a circa 9.000 anni fa. La scoperta è stata annunciata giovedì 6 aprile 2006 dalla rivista scientifica Nature con il titolo “Early Neolithic tradition of dentistry”.
La necropoli si trova a Mehrgarh, tra il margine occidentale della valle dell’Indo e le alture settentrionali del Beluchistan, non lontano dal confine afghano. Grazie alle campagne di scavo condotte dalla Missione in Pakistan diretta dal Musée Guimet di
Parigi, è stata superata la visione tradizionale di “mezzaluna fertile” limitata alle sole regioni del Vicino Oriente. Le ricerche a Mehrgarh hanno infatti dimostrato che agricoltura e allevamento erano stati “inventati” ai margini del mondo indiano contemporaneamente a quanto stava avvenendo in Anatolia,Israele, Palestina, Egitto. In seguito alle scoperte di Mehrgarh, gli scenari archeologici della “rivoluzione neolitica” si sono notevolmente dilatati e si estendono oggi, quasi senza soluzione di continuità, dal Libano alla valle dell'Indo.
Che la vita nei primi villaggi sedentari avesse comportato un temporaneo peggioramento nelle condizioni generali di vita, nei livelli nutrizionali e nello stato generale di salute era già noto. Rispetto agli standard qualitativi del Paleolitico superiore finale (ultime fasi glaciali del Pleistocene), caratterizzati da diete ricche in proteine e grassi animali derivati dallo sfruttamento dei grandi erbivori (renne, cavalli, bovidi), la stanzialità, lo stadio ancora sperimentale delle prime pratiche agricole e di allevamento, la crescita demografica, comportarono una riduzione critica nella varietà, qualità e quantità delle risorse accessibili pro-capite e, soprattutto, facilitarono la propagazione di malattie infettive e l'insorgere di nuove patologie.
Anche le condizioni generali di salute del cavo orale peggiorarono. Da un lato, l'impiego di macine in pietra per trattare i cereali determinò un forte grado di abrasione dello smalto, con gravi rischi per l'integrità dei denti; dall'altro, la qualità della nuova dieta - più ricca in zuccheri - favorì i processi di acidificazione e lo sviluppo della carie. Entrambi gli stati patologici causarono
probabilmente nuove "tipologie del dolore".
Dal "danno" ai primi tentativi di "rimedio". Nella necropoli del Neolitico antico associata al sito abitativo di Mehrgarh, su un totale di circa 4.000 denti provenienti da 300 sepolture, sono stati identificati almeno 11 casi inequivoci di denti perforati in vivo sulle corone di 9 pazienti adulti (due uomini, quattro donne e tre individui di sesso non determinabile), probabilmente a scopo
terapeutico/palliativo.
Per offrire la certezza che le trapanazioni ritrovate sui denti posteriori degli antichi “pazienti” fossero intenzionali ed eseguite su soggetti in vita, lo studio si è avvalso della microscopia elettronica e di tecniche avanzate di modellizzazione numerica tridimensionale basate sulla microtomografia ad alta risoluzione dei singoli reperti. La sensibilità e la precisione di questi metodi hanno anche reso possibile, unitamente ai confronti etnografici, la ricostruzione, ragionevolmente attendibile, della strumentazione
utilizzata dall’antico “dentista”.
Per saperne di più:
http://www.emmavolpe.it/odontoiatria/iprimidentistinovemilaannifa.pdf